
E’ sicuramente più facile e piacevole comunicare le notizie delle promozioni rispetto a salutare chi lascia ma è altrettanto importante per dare risalto a chi, per anni, ha rappresentato la nostra regione con passione e professionalità.
Marco Marton, classe 83, ha deciso di lasciare la Lega2, campionato che lo ha visto debuttare nella stagione 2013/2014 in quanto il suo crescente impegno lavorativo all’estero risulta ormai incompatibile con la permanenza in categoria.
Marco ha vestito la casacca grigia per quasi 20 anni, cominciando la carriera nel 2001 come Miniarbitro, per poi di anno in anno scalare tutte le categorie fino alla Lega2. Istruttore Miniarbitri prima, Istruttore Arbitri poi, ha dato tanto al GAP di Treviso ma non solo, la dedizione, l’impegno, la feroce autocritica, la passione, la conoscenza del gioco, gli allenamenti, la voglia, la ricerca del dettaglio, la sete di primeggiare, lottare e di migliorare hanno permesso a Marco di arrivare in alto, di prendersi quelle tante soddisfazioni, quella stima e quel rispetto che hanno ripagato tutto il suo impegno.
Dispiace, dispiace tanto ma come scrive lui nelle parole che riportiamo, guardarsi indietro e essere felici di tutto quello che ha dato e ricevuto, dell’essere cresciuto, delle esperienze fatte, degli insegnamenti e delle emozioni avute, ci fa andare oltre il dispiacere, ci fa essere felici per lui e contenti che questi 20 anni abbiano significato veramente tanto.
Tanto si può imparare dalla carriera di Marco, dal non arrendersi e lottare, dal fissarsi degli obiettivi e lavorare su se stessi fino allo stremo per ottenerli, rimboccarsi le maniche e lavorare, imparare dalle sconfitte per fare autocritica e diventare più forti.
Vi lasciamo con le sue parole e a lui un grande GRAZIE per quanto fatto e per come lo ha fatto, i complimenti per quanto ha ottenuto e raggiunto, un in bocca al lupo per tutto quello che da ora in avanti affronterà!
TITOLI di CODA – Dopo un anno di sofferta riflessione lascio il campo, il manager prevarrà sullo sportivo.
Sintetizzare circa 20 anni di sacrifici e soddisfazioni che hanno portato una “cosa” nata per caso al sostanziale professionismo sarebbe impossibile; come sarebbe impossibile nominare tutte le persone che a vario titolo, alcune andate e altre rimaste, hanno fatto parte del percorso rendendolo a volte più e a volte meno piacevole ma comunque esperienza degna di essere vissuta, che rifarei e che lascia il dolce in bocca.
È quindi a tutte queste, con famiglia, morosa, amici e colleghi, che va il mio grazie.. per il supporto, la condivisione, la sopportazione e lo sprone. 💪🏻
A giocatori e allenatori va poi anche lo “scusa” per i fischi sbagliati, specialmente quelli che hanno deciso “qualcosa”, purtroppo fanno parte del mestiere.. ma mi avete sempre riconosciuto il lavoro duro e la buona fede. 😇
Ne ho anche per i tifosi, parte fondamentale del “circo”, e di alcuni (e non solo dei parterre) diventato amico, da cui a dire il vero non ho mai preso molte parole e che hanno sempre dedicato particolare attenzione ai miei.. capelli! 🧑🏼
Su tutti le curve del “meglio calvo che biondo” e del “aaa finlandese sei tu l’ottavo re ddde Roma”. 🐺
Un grazie pure a me stesso e al mio fisioterapista per il “la media delle persone con i tuoi ritmi morirebbe a 30 anni”, ma per avermi sempre rimesso in piedi.
Che dire.. il film è lungo e il finale si è accorciato, ma ricorderò tutto con emozione, dalle palestre tipo la vecchia Pieve di Soligo senza tribune, ai santuari come il palaDozza, e porterò care lezioni e insegnamenti.
Mi piace legarmi a questa foto di qualche anno fa in un derby piemontese, che per me sintetizza il nostro lavoro e come ho cercato di farlo: rispetto e common understanding.
THAT’S MY FINAL BUZZER, CHEERS.
Marco Marton